A due anni di distanza dal loro ultimo lavoro, Scorpio Rising, i Death In Vegas cambiano del tutto direzione e presentano Satan's Circus. La voglia di cambiamenti si può presagire già dall'abbandono dell'etichetta Concrete (BMG) per la creazione della loro label Drone, ma si può avvertire anche un ritorno al passato, in qualche sonorità è evidente il richiamo alle parti più oscure di The Contino Session, album uscito ben sei anni prima.
Al primo ascolto l'album potrebbe risultare monotono, ma questo è il prezzo da pagare quando si cercano suoni e melodie insoliti, per nulla banali. A differenza degli album precedenti si può facilmente avvertire la quasi totale assenza di voci, fatta eccezione solo della traccia numero tre, Heil Xanax, nella quale, la voce di Susan Delane è ridotta a dei vocalismi completamente rimanipolati elettronicamente.
Ottima la scelta di affiancare al nuovo lavoro il cd Live in Brixton, che suona tanto come un paragone tra il passato ed il futuro dei Death In Vegas, 12 brani dal vivo che ripercorrono tutto il cammino del gruppo, mettendo in evidenza la loro attitudine alle esibizioni live, e che si chiude proprio con Hands Around My Throat.
Per questo album il duo Holmes/Fearless non si è avvalso, come al solito della presenza di featuring di prestigio come avevano fatto per i lavori precedenti con la partecipazione di artisti del calibro di Iggy Pop e Bob Gillespie, con i quali erano riusciti a creare delle fusioni di suoni e voci davvero perfette.
Il sound cupo, del tutto strumentale, che presenta questo ennesimo volto del camaleontico duo, pare seguire un percorso unidirezionale portato avanti dal crescendo dei brani da Ein Fur Die Damen fino a Sons Of Rother, passando per i compressori in Zugaga, e la voce sintetizzata, nel già citato Heil Xanax, il ritmo incalzante di Reigen, per finire ipnotizzati in Come Over To Our Side, Softly Softly e ricominciare ad ascoltarlo ancora ed ancora, perché ad ogni ascolto si scoprirà qualcosa che farà amare questo disco.
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