Completamente circondata da vigneti, la provincia di

Quest'ultimo prende il nome dal vitigno omonimo, che i latini chiamavano Vitis apiana, grazie alle api, particolarmente ghiotte della dolcezza di queste uve. Questo vino molto apprezzato già nel Medioevo, ha un'origine millenaria. Nel registro di Federico II di Svevia, vissuto nel XIII secolo, è annotato un ordine per tre "salme" di Fiano. Anche Carlo d'Angiò doveva amare il buon vino, al punto da impiantare nella propria vigna reale ben 16.000 viti di Fiano.
Vitigni: Fiano per un minimo dell'85%; possono concorrere alla produzione di detto vino le uve provenienti dai vitigni Greco, Coda di Volpe bianco e Trebbiano toscano, presenti nei vigneti in ambito aziendale, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo complessivo del 15%.
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Odore: gradevole, intenso, fine, caratteristico.
Sapore: fresco, armonico.
Abbinamenti e temperatura di servizio
Perfetto come aperitivo, trova ottimi accostamenti con i più raffinati piatti a base di pesce. Si degusta ad una temperatura di 8°-10°C.
Nessun commento:
Posta un commento