Jorge Luis Borges: FINZIONI

Diviso in due parti - Il giardino dei sentieri che si biforcano e Artifici - il volume è composto di racconti che di volta i volta sono fantastici, simbolisti, polizieschi, esoterici, tutti volti a creare una sorta di «enciclopedia illusoria» di cui Borges è il magistrale compilatore.

Della maggior eterogeneità è il materiale che l'autore usa come materia prima, il materiale che plasma e distorce, fino a imprimere una forma tutta originale, assolutamente borgesiana. Più chiavi di lettura permettono di accedere ad alcuni racconti; alcuni sono semplici ma hanno un rebus nascosto. L'autore fu un esoterista, oltre che uno sperimentatore dei movimenti d'arte avanguardista e un conservatore (il ché non è per davvero una contraddizione).
Dei racconti, da ricordare anzitutto La lotteria a Babilonia. Qui si parla di una società in cui tutto quel che accade è deciso da un'istituzione segreta, appunto una vera e propria lotteria, in cui sono decisi tutti i destini degli uomini, nonché i piccoli e grandi accidenti che avvengono nella vita di ogni uomo. Si tratta dunque del caso e del destino: vi è davvero il caso, o tutto è deciso da qualcuno o qualcosa, da Dio o da uomini che si muovono nell'ombra? La situazione è portata da Borges a una divertente esagerazione: ogni uomo di quella società, in cui vige il potere della lotteria, è stato sia re che prigioniero, sia venerato che torturato.Ne La morte e la bussola, l'autore propone un'indagine poliziesca. Il detective Erik Lönnrot (il cui nome rubato al compilatore del Kalevala è già un programma) deve scoprire chi si nasconde dietro ad alcuni inspiegabili delitti, ove si scoprono messaggi criptici che fanno presupporre riferimenti esoterici ad una setta orientale. Per comprendere le ragioni degli omicidi, Lönnrot crede di dover comprendere gli enigmi che l'assassino lascia dietro di sé: con ciò, la ricerca si muove sul terreno della cabala ebraica. Con tenacia e acume, Lönnrot decifra l'enigma e scopre il luogo in cui si consumerà l'ultimo delitto. Qui interviene, per sventarlo. Ma scopre che tutto è stato soltanto una costruzione artificiosa, finalizzata a condurlo in quel luogo, appunto in una trappola. La vittima finale, l'unica vera vittima dell'assassino che lo conosce, è proprio Lonnrot.
Ma il racconto più importante, forse anche il più noto dello scrittore argentino, è Il sentiero dei giardini che si biforcano. Questo racconto è una metafora che contiene altre metafore. Un cinese fa visita a un uomo, che gli parla di un suo importante e lontano parente, che aveva raccontato di volersi isolare per poter costruire un labirinto. Di quale labirinto stesse parlando, nessuno lo aveva mai capito. Il giardino che il cinese percorre, quello dei sentieri che si biforcano, è il tempo della vita. Ma quest'indovinello non è fondamentale per la storia, che è ancora una storia poliziesca. Il cinese è in fuga, braccato da un ufficiale inglese, e non si capisce il motivo. Vediamo che il cinese rende visita al dottor Albert, che non lo conosce ma gli parla di un suo lontano parente che intendeva costruire un labirinto, e tuttavia ignoriamo il motivo della visita a quest'uomo che gli si presenta come uno completo sconosciuto, sebbene avesse notizia dell'avo del cinese. La soluzione a questi interrogativi arriva da ultimo, nell'ultima pagina del racconto.
Il cinese uccide il dottor Albert, con un colpo secco di pistola.
Tutto sembra inspiegabile, ma il motivo si svela nelle ultime due righe: il cinese era una spia dei tedeschi, e doveva comunicare il nome della città che i tedeschi avevano da bombardare. Non aveva nessun altro modo di farlo, se non assassinando un uomo che aveva lo stesso nome di quella città. Il giorno successivo, scopriamo infatti che l'aviazione tedesca ha attaccato una città di nome Albert.
Qui rimane la tensione, fino all'ultimo, perché fino alle ultime righe tutto sembra inspiegabile, illogico. Poi d'improvviso tutto è chiaro, tutto guadagna una logica, e comprendiamo di esserci mossi nel disegno meravigliosamente accurato in cui Borges ci ha indirizzati, in cui ci ha guidati.
Lo stesso scrittore ha affermato che la letteratura è un sogno guidato. Nulla di più vero, se si guarda alle sue costruzioni, in cui fino all'ultimo tiene in mano l'attenzione del lettore, che cerca una via d'uscita e la trova quando l'autore gliela concede. Ci sono pochi dubbi in proposito: Finzioni è il capolavoro dello scrittore argentino Jorge Luis Borges.


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